“NUOVE IDEE PER AFFRONTARE IL CAMBIO”

Da padre a figlio, uno dei momenti più a rischio per le imprese

La Fondazione Curella ha assegnato al Club Dirigenti Marketing una sezione delle sue “Giornate dell’Economia”. L’intervento è avvenuto il 4 dicembre 2014, alle ore 16,30, a Palazzo Ziino di Palermo.

Ha tenuto la relazione il Past President del Club e A.D. della Marketing Management s.r.l., Salvatore Limuti, che ha affrontato il delicato tema del cambio generazionale nelle aziende.

“Il passaggio generazionale – ha detto Limuti – ha implicato sempre molti problemi. L’elemento che più contribuisce alla sua complessità, è nella struttura patrimoniale delle aziende italiane.

Prevalgono infatti le ditte individuali e le società di persone, mentre per l’80% le s.r.l. e le s.p.a. sono nella realtà aziende familiari, per cui la società ha il più delle volte la funzione di separare il capitale sociale dal patrimonio familiare. E’ già questo un freno al naturale ricambio generazionale, che invece dovrebbe essere un fattore strategico di sviluppo. In Sicilia questo problema è più accentuato poiché la quota di capitale destinata alle aziende è molto più contenuta e la base societaria è estremamente concentrata in pochi soggetti, in genere nel capostipite. Il passaggio generazionale può avvenire a seguito della maturazione del processo di accumulo economico, cioè quando si raggiunge il massimo della capitalizzazione e al sopraggiungere dell’età anagrafica del fondatore, che obbliga il passaggio più o meno graduale della conduzione aziendale. Negli ultimi 20 anni si è vista abbassare l’età anagrafica del passaggio, per effetto dell’incalzante innovazione tecnologica, che trova nella nuova generazione una maggiore facilità di gestione.

Infine, più recentemente si è velocizzato il passaggio generazionale, sotto la spinta della globalizzazione e della informatizzazione, per la maggiore importanza strategica della conoscenza.

Anche in Sicilia sono così nate ex novo o derivate da spin-off di aziende familiari o delle Università, società di servizi estremamente innovative. In queste nuove forme di impresa, apparentemente più liquide, la massa di investimento strutturale è inferiore, in quanto non destinata a immobili o impianti industriali. Nel contempo il suo impiego è sempre più rapido e mirato. E’ chiaro come risulti difficile valutare la opportunità e i rischi di iniziative imprenditoriali molto più focalizzate sulle idee anziché sugli impianti produttivi. Ecco che il ricambio generazionale con le nuove aziende ad alto contenuto di innovazione, richiede l’utilizzo di strumenti finanziari che velocizzino l’attivazione di progetti che hanno come finalità idee e sistemi innovativi.

L’isola vive attualmente le contraddizioni del sistema, così molte delle aziende storiche sono fallite, come ad esempio Birra Messina e Pastificio Tomasello, mentre la più grande Averna è stata acquisita dal Gruppo Campari. Sopravvivono quelle in cui la nuova generazione ha difeso e rilanciato i risultati pregressi, vedi Dolfin, Condorelli, Barbera, Torrisi, Morettino, Planeta, Rallo e altri generalmente espressione dell’agricoltura tradizionale e moderna. Nascono società sull’innovazione, come Edisonweb e Mosaicoon.

Poiché il processo di accumulo si è arrestato (anche grazie al sistema fiscale), il passaggio generazionale e la nascita di nuove imprese dipenderanno sempre più dalla qualità delle idee e da più moderni sistemi di finanziamento.